Il cambiamento climatico altera le aree protette
Le catene montuose sono hotspot di biodiversità molto vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Le catene montuose sono hotspot di biodiversità molto vulnerabili ai cambiamenti climatici.
I cambiamenti nelle nubi a incudine con il riscaldamento rimangono una delle principali fonti di incertezza nella stima della sensibilità climatica della Terra. Le nuvole hanno due effetti principali sulla temperatura globale: raffreddano il pianeta riflettendo la luce solare e riscaldandolo fungendo da isolante per le radiazioni terrestri. L’impatto delle nuvole rappresenta la più grande area di incertezza nelle previsioni sul riscaldamento globale.
La temperatura media globale per il 2023 è stata di 1,46 °C al di sopra della base preindustriale; 0,17 °C più caldo rispetto al valore del 2016, l’anno precedente più caldo mai registrato nel set di dati sulla temperatura globale HadCRUT5 che va dal 1850. Il dottor Colin Morice (1) è un ricercatore e monitore del clima presso il Met Office.
Studi recenti suggeriscono che, nonostante il suo aspetto simile a un’aurora, i fenomeni “Steve” e “picket fence” potrebbero non essere guidati dalla precipitazione di particelle magnetosferiche ma piuttosto da campi elettrici locali paralleli al campo magnetico terrestre. Le scintillanti velature verdi, rosse e viola delle luci del nord e del sud - le aurore - potrebbero essere i fenomeni più noti che illuminano il cielo notturno, ma i più misteriosi sono le strisce color malva e bianche chiamate Steve e il loro frequente compagno, un verde luminoso.
Le conseguenze del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti, ma le diverse aree del nostro pianeta non si stanno riscaldando tutte alla stessa velocità. Le aree di alta montagna soffrono particolarmente gli effetti del riscaldamento globale, ma fino ad oggi mancavano dati che coprissero ad elevato dettaglio e in tutto il mondo queste aree così delicate.
Questa scoperta rivoluzionaria ha implicazioni significative per la previsione delle anomalie meteorologiche e il progresso delle tecnologie di previsione meteorologica. Un vortice è una regione rotante di fluido, come aria o acqua, caratterizzata da un'intensa rotazione. Esempi comuni includono tifoni e tornado frequentemente osservati nei notiziari.
I vapori biogenici formano nuove particelle nell’atmosfera, influenzando il clima globale. I contributi dei monoterpeni e dell'isoprene alla formazione di nuove particelle (NPF) sono stati ampiamente studiati. Tuttavia, i sesquiterpeni hanno ricevuto poca attenzione nonostante il loro ruolo potenzialmente importante a causa del loro elevato peso molecolare. Nell’ambito del progetto internazionale CLOUD (Cosmics Leaving Outdoor Droplets) presso il centro di ricerca nucleare CERN, i ricercatori del Paul Scherrer Institute hanno identificato i cosiddetti sesquiterpeni – idrocarburi gassosi rilasciati dalle piante – come un fattore importante nella formazione delle nuvole.
Le precipitazioni nell'Antartide occidentale, in particolare intorno alla penisola antartica, mostrano una grande variabilità sulla scala temporale interannuale. Negli ultimi anni, le attività di ricerca scientifica, il turismo e la pesca hanno registrato una crescita notevole. Pertanto, la comprensione della variabilità delle precipitazioni nell'Antartide occidentale, compresa la Penisola Antartica, è di sostanziale importanza sia per gli aspetti scientifici che pratici.
El Niño–Southern Oscillation (ENSO) modella le condizioni meteorologiche estreme a livello globale, causando una miriade di impatti socioeconomici, ma non è noto se le economie si riprenderanno dagli eventi ENSO e in che modo i cambiamenti antropogenici di ENSO influenzeranno l'economia globale.
Il cambiamento climatico e l'aumento del consumo idrico associati alla crescita socio-economica hanno esacerbato la crisi idrica in molte parti del mondo. Molti studi regionali si basano su modelli del sistema terrestre che, tuttavia, non sfruttano appieno le osservazioni del flusso di corrente. Il cambiamento climatico altera la circolazione atmosferica globale, che a sua volta altera le precipitazioni e l'evaporazione in gran parte del mondo e, di conseguenza, la quantità di acqua fluviale che può essere utilizzata localmente.