Le capacità cognitive come la memoria e l'attenzione sono cruciali quanto l'esperienza per l'uso con successo dei computer. La ricerca sottolinea che la semplificazione delle interfacce utente è essenziale per affrontare la disuguaglianza digitale, soprattutto perché l'età rimane il fattore più forte nelle prestazioni digitali
L'intelligenza di una persona svolge un ruolo importante nella sua competenza informatica.
Un nuovo studio effettuato dalla Aalto University e dall'University of Helsinki, pubblicato su International Journal of Human-Computer Studies (1) ha scoperto che le capacità cognitive generali, come la percezione, il ragionamento e la memoria, sono più importanti di quanto si credesse in precedenza nel determinare la capacità di una persona di svolgere compiti quotidiani su un computer.
«I nostri risultati della ricerca sono la prima chiara prova che le capacità cognitive hanno un effetto significativo, indipendente e di ampio raggio sulla capacità delle persone di usare un computer. Contrariamente a quella che era precedentemente pensata, le capacità cognitive sono importanti quanto la precedente esperienza di uso del computer», afferma il professor Antti Oulasvirta (2) della Aalto University, che ha studiato l'interazione umana estensivamente con il suo team.
I ricercatori sottolineano che questi risultati sollevano preoccupazioni sull'uguaglianza digitale. Poiché le interfacce utente sono cresciute sempre più complesse, la pratica da sola non è più sufficiente, l'abilità cognitiva è ora un fattore chiave per navigare con successo ambienti digitali.
Il dottor Antti Oulasvirta racconta: «È chiaro che le differenze tra le persone non possono essere eliminate semplicemente per mezzo della formazione; in futuro, le interfacce utente devono essere semplificate per un uso più semplice. Questo obiettivo secolare è stato dimenticato ad un certo punto e le interfacce progettate goffamente sono diventate un driver per la divisione digitale. Non possiamo promuovere un uso più profondo e più uguale dei computer nella società se non risolviamo questo problema di base».
La ricerca è stata condotta congiuntamente da ricercatori del Dipartimento di Ingegneria delle informazioni e delle comunicazioni della Aalto University e del Dipartimento di Psicologia dell'University of Helsinki.
L'età è ancora il fattore più significativo
I soggetti di prova appartenenti a diverse fasce di età hanno partecipato allo studio. Sono stati assegnati 18 compiti diversi e i ricercatori hanno osservato come si sono esibiti. Le attività includevano l'installazione del software, la navigazione, l'uso di fogli di calcolo e la compilazione di moduli.
La stima delle capacità cognitive si basa su un metodo di misurazione standardizzato e consolidato nel campo. Questo è il primo studio in assoluto per misurare la capacità effettiva degli utenti di svolgere attività quotidiane su un PC, poiché studi precedenti hanno fatto affidamento sull'autovalutazione delle loro capacità tramite questionari.
Il docente universitario Viljami Salmela (3) dell'University of Helsinki afferma: «Sappiamo che le persone possono avere un falso senso delle proprie capacità, motivo per cui è stato importante misurare quanto si sono effettivamente eseguiti nei compiti». Lo studio ha rivelato che, in particolare, la memoria di lavoro, l'attenzione e le funzioni esecutive si distinguono come le abilità chiave. Quando si utilizza un computer, è necessario determinare l'ordine in cui le cose vengono fatte e tenere presente ciò che è già stato fatto. Un'abilità puramente matematica o logica non aiuta allo stesso modo».
Lo studio ha fornito una ricchezza di nuove informazioni sulle capacità cognitive più vitali. Mentre la velocità di elaborazione è importante nei giochi per computer, non è enfatizzata nelle attività quotidiane sul computer.
Secondo Oulasvirta, ci sono anche grandi differenze tra applicazioni e interfacce utente. Egli puntualizza: «Ad esempio, la cosa più importante nell'uso di un programma di fogli di calcolo è la pratica, mentre le capacità linguistiche sono evidenziate nelle attività di recupero delle informazioni e le funzioni esecutive sono enfatizzate nell'online banking. Tuttavia, i risultati della ricerca mostrano anche che l'età rimane il fattore più importante nel modo in cui un individuo può usare le applicazioni. Le persone anziane hanno chiaramente impiegato più tempo per completare i loro compiti e hanno anche sentito che gli incarichi fossero più onerosi».
Riferimenti:
(1) Cognitive abilities predict performance in everyday computer tasks
(2) Antti Oulasvirta
(3) Viljami Salmela
Descrizione foto: Ai soggetti di prova sono state assegnate 18 compiti diversi tra cui l'installazione del software, la navigazione, l'uso di fogli di calcolo e la compilazione dei moduli. - Credit: Maiju Thers / Aalto University.
Autore traduzione riassuntiva e adattamento linguistico: Edoardo Capuano / Articolo originale: New Study: A Lack of Intelligence, Not Training, May Be Why People Struggle With Computers